STORIA DELLE LITANIE DI SAN GIUSEPPE



Dal libro "San Giuseppe, dignità-privilegi-devozioni" di Padre Tarcisio Stramare,osj:

STORIA DELLE LITANIE DI SAN GIUSEPPE 

Nella Chiesa latina le litanie ebbero un grande sviluppo nel Medioevo. 
Rivolte dapprima a Dio, a tutti i Santi e alla Vergine, ben presto furono dirette ai singoli Santi per ottenere la loro protezione.

A questo punto, le esagerazioni nel numero e nelle espressioni divennero tali da richiedere l'intervento del papa Clemente VIII, il quale attraverso un decreto del S. Offizio (6 settembre 1601) confermava l'approvazione delle Litanie di tutti i Santi e quelle in onore della Vergine di Loreto e stabiliva che tutte le altre Litanie non potevano essere né diffuse né usate pubblicamente senza la previa approvazione della Congregazione dei Riti.

Le prime Litanie di San Giuseppe che conosciamo sono quelle riportate, in latino, dal carmelitano Girolamo Graziano della Madre di Dio nel libro intitolato Sommario delle eccellenze del glorioso san Giuseppe, pubblicato in spagnolo e italiano, a Roma, nel 1597.

C'è da osservare che mentre l'edizione spagnola contiene 49 invocazioni, quella italiana ne ha solamente 21.
Sembra che il padre Girolamo le abbia ricavate da un piccolo opuscolo della Compagnia dei falegnami, di Perugia.
La carmelitana Maria di san Giuseppe le inserisce, nel 1602, in un libro di formazione per il noviziato, riducendole a 33.
La diffusione di queste invocazioni fu assai vasta con traduzioni in francese, tedesco, olandese, polacco e inglese.

La Confratenita di San Giuseppe, fondata a Gand nel 1604, introdusse altre litanie, che dal Belgio si diffusero largamente nei due secoli seguenti in altri paesi d'Europa dove essa era presente, con traduzioni in francese, olandese, tedesco e polacco.

Lara diffusione ebbero anche le Litanie, molto simili a quelle di Gand, contenute nella raccolta del gesuita Nakatenus.
Altri formulari erano già comparsi nel 1621 e nel 1630.

I Foglianti di Parigi ne pubblicarono uno nel 1631, che si diffuse nella Spagna, dove però il Consiglio supremo dell'Inquisizione richiamò all'osservanza del decreto di Clemente VIII.

Tra il 1630 e il 1640 comparve in Francia una nuova Litania in forma alfabetica, tradotta anche in altre lingue (dal latino( con i necessari adattamenti.
Si diffusero altre litanie, tanto che è impossibile esporre dettagliatamente tutte quelle che furono pubblicate durante gli ultimi anni del sec. XVII.

Anche nei secoli successivi vi fu un largo sviluppo di formule, che, se confrontato con il severo decreto clementino del 1601, permette di dedurne che solo in Italia e Spagna fu interpretato in senso stretto.
Alla fine del sec. XIX, sollecitato da un fratello laico dell'Ordine dei cistercensi riformati, B. Bounet, l'Abate generale dei Trappisti, Dom S. Wyart, prende l'iniziativa, nel 1901, di chiedere a Leone XIII il permesso di recitare in pubblico le Litanie di San Giuseppe.

Il decreto di approvazione della COngregazione dei Riti giunse solamente il 18 marzo 1909, essendo papa San Pio X.

Commenta il padre Gaithier: "Grazie a questo decreto, Maria e Giuseppe erano i due soli santi che godevano di litanie autorizzate per il culto pubblico". 


Come c'era da aspettarsi. non mancarono in seguito domande per l'inserimento nelle litanie di ulteriori invocazioni, che non furono mai  accolte.

Ciò non significa che, accanto a questa sola formula di litanie in onore di san Giuseppe approvata ufficialmente dalla Chiesa per l'uso pubblico o liturgico, altre litanie non siano usate in privato.



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